
Cambiamenti climatici: una ricerca Epson rivela che non esiste una reale consapevolezza sulla gravità dell’emergenza
Tra le diverse emergenze che la nostra attuale civiltà sta attraversando, i cambiamenti climatici restano una delle più preoccupanti, se non la più grave in assoluto, in considerazione delle prospettive future che ci attendono. Eppure, a quanto pare, esiste un divario allarmante tra la percezione della realtà climatica e l’effettiva gravità dell’emergenza. A rivelarlo è stata la Epson, tra le pagine di una recente ricerca intitolata Climate Reality Barometer (Barometro sulla realtà climatica).
Climate Reality Barometer: come vengono percepiti i mutamenti climatici
La ricerca realizzata dal noto marchio tecnologico giapponese ha riguardato quindici Paesi. A detta di Henning Ohlsson, Director of Sustainability di Epson Europe, il dato preoccupante emerso dall’elaborato, riguarda il fatto che pur essendo l’emergenza climatica dinanzi agli occhi di tutti, troppe persone non ne riconoscono l’esistenza o, nella peggiore della ipotesi, si spingono al punto di negarla.
In base a quanto emerso dalla ricerca, nel Vecchio Continente, più esattamente in Paesi quali la Francia, la Germania, l’Italia, la Spagna e il Regno Unito, si riscontra un ottimismo generale sulla capacità di evitare una crisi climatica con un dato pari al 39%, rispetto al pessimismo che corrisponde al 33%. Entrando ancor più nel dettaglio, gli italiani che si rivelano ottimisti raggiungono quota 38,8% contro un 34,1% che, invece, sostiene di essere pessimista.
Le motivazioni che nel nostro Paese i cittadini espongono a supporto di questo loro atteggiamento fiducioso sono rappresentate:
- dalla crescente consapevolezza dell’opinione pubblica sui cambiamenti climatici (32,9%);
- dalla capacità della scienza e della tecnologia di offrire soluzioni (26,9%);
- dalla transizione verso le energie rinnovabili (23,3%).
Le voci pessimiste sono invece guidate essenzialmente:
- dalla convinzione che le persone non sono consapevoli dei pericoli correlati al cambiamento climatico (52,2%);
- dalla sensazione che esista una mancanza di azioni da parte del Governo (23,1%);
- dall’idea che il passaggio a fonti di energia rinnovabile non sarà abbastanza veloce per far realmente fronte all’emergenza (14,8%) .
Altro dato che emerge dal Climate Reality Barometer è quello relativo alle responsabilità. In Europa, circa il 27% dei cittadini intervistati ritiene che i primi a dover essere maggiormente responsabili nell’affrontare l’emergenza climatica siano Governi e Industrie.
Quali sono invece i fattori che le persone associano ai mutamenti climatici? Nel nostro Paese, i cittadini coinvolti nel sondaggio evidenziano i seguenti aspetti:
- l’aumento delle temperature globali (83,8%);
- la riduzione delle calotte glaciali (81,1%);
- la maggiore siccità (80,8%).
I fattori meno riconosciuti sono invece le migrazioni di massa (49,8%), le epidemie di insetti (51,7%) e le carestie (55,8%).
Crisi climatica: è tempo di agire
Il documento redatto dalla Epson suggerisce inoltre come le imprese siano chiamate in prima linea ad adottare misure finalizzate a limitare i danni attribuibili alla crisi climatica. In concreto, si tratta di mettere in atto soluzioni sostenibili. La stessa azienda nipponica si mostra tra le realtà più attente alla sostenibilità, grazie allo sviluppo di iniziative che consentono di ridurre l’impatto ambientale della propria clientela. Tra queste iniziative si possono ricordare:
- le tecnologie di stampa a freddo a elevata efficienza energetica;
- l’obiettivo di passare al 100% di elettricità rinnovabile;
- l’impegno nei confronti di progetti come l’RE100 per le energie rinnovabili;
- la sottoscrizione di partnership ad alto valore ambientalista, come quella con il National Geographic finalizzata a proteggere il permafrost.
Un impegno quello di Epson, messo in luce dalle stesse parole di Yasunori Ogawa, Presidente dell’azienda che, a tale proposito, ha commentato: “la sostenibilità è fondamentale per il nostro business plan ed è supportata da risorse significative, perché anche se sappiamo che c’è ancora molta strada da fare, crediamo di poter costruire un futuro migliore”. La via è tracciata ed Epson di certo continuerà a seguirla.