differenza tra rgb e cmyk
29 Mar 2022 - Aggiornato il: 06 Aprile 2022

Differenza tra RGB e CMYK: approfondiamola insieme

Nel momento in cui si crea un’immagine o un documento al computer, può succedere di ritrovarsi successivamente con una stampa con colori meno brillanti di quelli che compaiono sullo schermo del dispositivo. A questo punto sorge inevitabilmente una domanda: da che cosa dipende la divergenza? Per poter rispondere al quesito è necessario far riferimento alla differenza tra RGB e CMYK, ovvero due metodologie con cui vengono processati i colori in un monitor e in una stampante. Cerchiamo di approfondire la questione insieme.

Metodo di colore RGB

Il termine RGB è l’acronimo di Red (rosso), Green (verde) e Blue (blu). Si tratta di una tricromia, ovvero un metodo di colore a tre canali, definito anche additivo perché le diverse cromie si ottengono aggiungendo intensità ai colori rosso, verde e blu. Per fare un esempio pratico, per realizzare il giallo, si sommano il rosso e il verde. Per ottenere il ciano, invece, il blue e il verde. La somma dei tre colori, inoltre, offre come risultato il bianco. Dalla loro assenza, invece, deriva il nero.

L’RGB si utilizza esclusivamente per la visualizzazione a video di elaborati fotografici o grafici e per il web. Il motivo deriva principalmente dal fatto che quasi tutti i tipi di monitor usano questo metodo, mescolando i tre pixel colori.

Metodo di colore CMYK

Il termine CMYK è l’acronimo di Cyan (azzurro), Magenta (rosso), Yellow (giallo) e Black (nero), quindi i tre colori primari più il nero. In questo caso, siamo di fronte a una quadricromia, ossia a un metodo colore a quattro che però, diversamente dall’RGB, è di tipo sottrattivo. Ciò significa che le diverse cromie si ottengono togliendo intensità ai colori primari.

Questo metodo viene usato in tipografia e per la stampa. Si tratta quindi anche del metodo abitualmente utilizzato dalle comuni stampanti.

Qual è la differenza tra RGB e CMYK?

Trattandosi di due metodi di colori destinati a finalità distinte, si intuisce il perché ci si ritrovi con colori meno brillanti al momento della stampa rispetto a ciò che compare sullo schermo del computer. Di fatto, la gamma colori CMYK è inferiore rispetto a quella del metodo RGB, soprattutto per ciò che riguarda le tonalità brillanti, metalliche e fluo.

Il metodo RGB gestisce un ampissimo ventaglio di cromie che invece non esistono nell’CMYK. Ecco perché quando un’immagine viene convertita da RGB a CMYK, se si è in presenza di determinati colori ci si ritrova con un risultato di stampa più spento. Per poter raddrizzare almeno in parte il tiro, nel momento in cui si procede con la stampa si dovrebbe usare il metodo colore CMYK, possibilmente a 300 dpi di risoluzione.

In conclusione, possiamo evidenziare come ciascun metodo di colore dovrebbe essere utilizzato in contesti ben precisi: l’RGB per il web e l’CMYK per la stampa cartacea. È inoltre opportuno sapere che alcuni software consentono di convertire le immagini dall’RGB al modello CMYK.

Ci auguriamo che il nostro articolo sulla differenza tra RGB e CMYK ti sia stato d’aiuto. In conclusione, ti ricordiamo che noi di AARON Technology siamo specializzati nella vendita e nel noleggio di stampanti professionali a Milano e nell’intero territorio lombardo ma anche nell’assistenza per la gestione di tali dispositivi. Per qualsiasi informazione, basta solo contattarci.



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