Smart Working e sicurezza sul lavoro cosa prevede la Legge
12 Ott 2021 - Aggiornato il: 28 Ottobre 2021

Smart Working e sicurezza sul lavoro: cosa prevede la Legge

Siamo giunti al terzo articolo del nostro approfondimento sul lavoro agile, una modalità di svolgere le attività lavorative che si sta sempre più diffondendo nel nostro Paese.

Nei precedenti testi abbiamo analizzato insieme cos’è lo Smart Working, come funziona e la normativa che lo regola (LINK AI 2 ARTICOLI ONLINE). Nel nostro nuovo articolo compiremo un ulteriore passo in avanti, scoprendo un altro punto essenziale per le imprese che intendono adottare questa forma contrattuale nel rapporto professionale con i propri collaboratori. Parleremo infatti dello Smart Working e della sicurezza sul lavoro, con un focus sulla normativa correlata. Tratteremo inoltre temi quali l’informativa sulla salute e sicurezza nel lavoro agile.

Smart Working e sicurezza sul lavoro: gli obblighi previsti dalla Legge

Partiamo quindi dalle basi, ossia dalla normativa che illustra le linee guida sullo Smart Working e la sicurezza sul lavoro.

Il testo di riferimento per questo aspetto che riguarda lo Smart Working è la Legge 81/2017, più precisamente nel suo articolo 22. Addentriamoci a questo punto nel succo della questione.

La normativa prevede specifici obblighi, tanto per il datore di lavoro quanto per il lavoratore. Come accade con ogni altra forma contrattuale, risulta essenziale conoscere i rischi correlati allo Smart Working. Il motivo è semplice: averne una visione è indispensabile per prevenire in modo proattivo ogni problematica relativa alla sicurezza in cui ci si può potenzialmente imbattere svolgendo le attività lavorative in modalità di lavoro agile.

Lavoro agile: obblighi del datore di lavoro

In base a quanto stabilito dall’art. 22 della Legge 81/2017, tra gli obblighi del datore di lavoro è incluso quello di garantire la salute e la sicurezza dei propri dipendenti che operano in Smart Working. In concreto, quanto previsto dall’attuale normativa si traduce in una responsabilità sotto il profilo dell’informazione e della formazione del personale che svolge le sue attività lavorative in modalità di lavoro agile.

Entrando ancor più nel dettaglio, in base a quanto stabilito dalla Legge gli obblighi del datore di lavoro comprendono:

  • l’obbligo di consegnare l’apposita informativa sulla salute e sicurezza nel lavoro agile tanto al lavoratore quanto al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza;
  • l’obbligo di procedere a un’attenta analisi e valutazione dei rischi, in linea con quanto previsto nel Decreto Legislativo 81/2008, meglio noto come Testo Unico in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro;
  • l’obbligo di occuparsi della formazione dei dipendenti operanti in modalità di lavoro agile rispetto alle tematiche in materia di sicurezza sul lavoro, con un focus sui rischi specifici connessi al lavoro agile;
  • l’obbligo di provvedere alla opportuna sorveglianza sanitaria dei propri collaboratori.

All’atto pratico, quindi, gli obblighi del datore di lavoro in termini di Smart Working ricalcano gli stessi generalmente stabiliti per qualsiasi tipologia di contratto lavorativo.

Smart Working: obblighi del lavoratore

La normativa stabilisce che anche il lavoratore che opera in Smart Working debba perseguire degli specifici obblighi a tutela della propria sicurezza. Nello specifico, il lavoratore è tenuto a “cooperare all’attuazione delle misure di prevenzione predisposte dal datore di lavoro per fronteggiare i rischi connessi all’esecuzione della prestazione all’esterno dei locali aziendali”.

Tale obbligo implica che il lavoratore debba:

  • scegliere il luogo destinato alle sue prestazioni professionali secondo le direttive fornite nell’informativa sulla salute e sicurezza nel lavoro agile;
  • evitare contesti o ambienti potenzialmente pericolosi per la propria incolumità;
  • evitare condotte potenzialmente pericolose per la rispettiva salute e sicurezza oltre che per quelle di altre persone.

Quali sono i principali rischi dello Smart Working per la sicurezza dei lavoratori

Sebbene chi lavori in modalità agile svolga buona parte delle proprie mansioni al di fuori del perimetro aziendale, è comunque esposto a una serie di rischi che sono in buona parte correlati alla mancanza di limiti. Per poter sfruttare appieno le potenzialità offerte da un modus operandi come il lavoro agile, lo Smart Worker deve essere pienamente consapevole di tali limiti, imparando a gestirli.

Ma in concreto quali sono i principali rischi dello Smart Working sul fronte della sicurezza dei lavoratori? Tra i più comuni rientrano:

  • il rischio di overworking per la possibilità di essere operativi a qualsiasi ora della giornata, notte inclusa;
  • il rischio di iperconnessione, dovuto al fatto che si può lavorare in qualunque luogo, non esclusivamente tra le mura di un ufficio;
  • il rischio di sovrapporre la vita professionale a quella privata, non riuscendo a ripartire i tempi in maniera opportuna;
  • il rischio di burnout, ovvero di quello stato di esaurimento sul piano emotivo, fisico e mentale dovuto al sovraccarico lavorativo.

Accanto a questi rischi che possono essere gestiti dallo stesso lavoratore, ne esistono altri che sono riportati nell’informativa sulla salute e sicurezza nel lavoro agile. Si tratta per l’esattezza di possibili problematiche generiche e specifiche che possono derivare dall’operatività professionale in forma agile. Nel ventaglio di questi ulteriori rischi dello Smart Working possiamo ad esempio annoverare:

  • il rischio derivante dall’uso errato dei videoterminali o da una postura di lavoro scorretta che possono provocare problematiche alla vista o all’apparato muscolo-scheletrico ;
  • il rischio di incendio;
  • il rischio elettrico o di blackout elettrico;
  • il rischio correlato a un microclima non idoneo che perciò non risulta confortevole mentre si è operativi;
  • i rischi di tipo psico-sociale che spaziano dall’isolamento fino all’incremento del livello di stress a cui è sottoposto il lavoratore.

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